L’oro del basket a Rio 2016 è già assegnato?
Rio 2016 è ormai vicinissima e gli appassionati di sport si preparano a vivere giorni di grandi emozioni, sia negli sport individuali che in quelli di squadra. Proprio per quanto riguarda questi ultimi, se nel calcio e nella pallavolo maschile c’è un lotto di favorite per l’oro, lo stesso non si può dire per il basket, dove tutti i pronostici danno gli USA sicuri vincitori per la terza volta di fila e tutte le altre squadre “costrette” dallo strapotere tecnico della nazionale statunitense a giocare da subito per la seconda e la terza piazza del podio.
Certamente i pronostici sono fatti per essere smentiti, ma effettivamente gli USA nonostante l’assenza di alcuni importanti giocatori, appaiono davvero troppo forti per tutta la concorrenza.
Gli USA a Rio 2016 con un super-team nonostante le assenze
Per quanto riguarda la vittoria nel torneo di basket maschile tutto sembra, come detto, già scritto. Infatti gli Stati Uniti si presentano come di livello troppo superiore per tutte le potenziali concorrenti e questo nonostante l’assenza di elementi di assoluto spessore come Curry James, ovvero i due top-player di Golden State e Cleaveland, le due squadre che negli ultimi due anni si sono giocate il titolo NBA.
Per capire come Rio 2016 si prepara quasi certamente a certificare il terzo oro consecutivo per gli USA, basta dare un’occhiata a quello che dovrebbe essere il quintetto di partenza: giocatori come Irving, Durant e Draymond Green, solo per citarne alcuni, rendono gli USA la squadra non solo da battere ma probabilmente imbattibile. E questa sensazione è data anche dal fatto che gli Stati Uniti possono permettersi di non far partire nel quintetto titolare un giocatore come Carmelo Anthony.
Chi può provare a fermare gli USA
Tra le formazioni che proveranno a fare il miracolo e a levare agli USA un oro che al momento appare praticamente certo, vi è prima di tutto un trio di squadre del Vecchio Continente. La prima avversaria è senza dubbio la Spagna, sia per il trionfo nell’ultima rassegna continentale, sia per il fatto di aver vinto l’argento sia nell’olimpiade del 2008 che in quella del 2012. Gli iberici, sotto la guida tecnica dell’italiano Sergio Scariolo e con la consapevolezza di poter contare su un gruppo di giocatori di ottima caratura e guidati da un grande giocatore come Paul Gasol, sperano di cambiare il corso degli eventi e di non passare alla storia come gli eterni secondi.
Le altre due compagini europee che si candidano ad un ruolo da protagoniste e che sperano di fare la storia a Rio 2016 sgambettando la corazzata americana sono la Francia di Parker e la Serbia di Teodosic. Tutte e due le formazioni vengono da un campionato europeo molto deludente, ma da un torneo di qualificazione a Rio 2016 che ha ridato la consapevolezza dei propri mezzi ad entrambe.
Il valore tecnico delle rose a disposizione dei coach di Francia e Serbia non si discute e quindi l’obiettivo di entrambe è quello di essere quantomeno protagoniste a Rio 2016. Molto dipenderà da come finirà lo scontro nel girone di qualificazione, perchè chi vincerà avrà presumibilmente un tabellone più agevole nel percorso verso l’atto conclusivo o comunque verso un podio.
Le possibili sorprese e una squadra all’ultimo tango
Detto delle formazioni che ai blocchi di partenza possono sperare di rendere la vita difficile agli USA, bisogna dedicare uno spazio anche a quelle che potrebbero essere le possibili sorprese. Lituania e Croazia sono sicuramente due formazioni che potrebbero risultare la sorpresa del torneo. I lituani hanno già sorpreso tutti all’Europeo, arrivando all’argento, mentre la Croazia è arrivata a Rio 2016 eliminando la più quotata Italia nel preolimpico, mettendo in mostra un collettivo assai interessante.
Non bisogna poi dimenticare l’Argentina, per cui queste olimpiadi coincidono con la fine di un ciclo storico, quello di Ginoboli e Scola. La formazione sudamericana dopo Rio 2016 dovrà cominciare a guardare ai giovani, ma la speranza di tutti è che chi ha fatto grande questa squadra negli ultimi 15 anni regali un’ultima gioia ai tifosi.
Una menzione la merita anche il Brasile: i padroni di casa non sembrano in grado di lottare nemmeno per il podio, ma la storia delle grandi competizioni insegna che il giocare in casa, unito all’entusiasmo del pubblico, può portare a risultati impensabili.