L’uso del laser in urologia a Lecco è ormai una realtà consolidata e diverse sono le possibilità di intervento con questo strumento che permette di ridurre l’invasività degli interventi necessari all’apparato urinario, maschile e femminile, e all’apparato riproduttivo maschile.
Uso ultrasuoni laser green
Una delle ultime innovazioni in urologia a Lecco è l’uso di ultrasuoni laser green per la terapia di importanti patologie a carico dell’apparato urinario, in particolare con tale tecnica è possibile l’ablazione del tumore prostatico o la vaporizzazione in caso di ipertrofia prostatica benigna.
Il funzionamento di questo tipo di intervento per l’ablazione del tumore prostatico è abbastanza semplice, infatti, attraverso il retto viene inserita una sonda che genera ultrasuoni e un ecografo che permette al chirurgo una perfetta visione delle strutture. Gli ultrasuoni portano ad una necrosi dei tessuti anche grazie alle elevate temperature registrate che possono arrivare fino a 80°- 100°. Oltre al calore entra in gioco la cavitazione, un processo che porta al collasso delle cellule tumorali riempendole di aria.
Questa tecnica permette il trattamento anche di tumori di grandi dimensioni, ciò che cambia è la durata del trattamento che può variare da mezz’ora fino a due ore, inoltre, è possibile effettuare il trattamento in più step.
L’uso del laser green in urologia a Lecco assicura vantaggi ai pazienti in quanto è spesso possibile trattare il tumore risparmiando il più possibile i tessuti della ghiandola, così in molti casi si evita l’incontinenza urinaria e in alcuni anche le funzioni sessuali.
Laser e calcolosi
I calcoli sono uno dei problemi più frequenti in urologia, possono avere diversa localizzazione, composizione e grandezza, queste caratteristiche determinano anche l’approccio terapeutico. A volte è possibile eliminare i calcoli semplicemente con il colpo d’acqua, cioè bere in breve tempo molta acqua in modo da stimolare la diuresi.
Quando ciò non funziona è possibile eliminare i calcoli tramite l’uso di laser al tullio con la tecnica della litotrissia. Questa permette di frantumare i calcoli ed espellerli senza creare danni alle strutture circostanti. Il trattamento di litotrissia può essere eseguito senza anestesia, in alcuni casi viene somministrato un blando analgesico, e ciò comporta notevoli vantaggi per chi vi si sottopone. Lo strumento utilizzato per questa tecnica si chiama litotritore ed emette onde d’urto indirizzate verso la localizzazione dei calcoli. In base a posizione e grandezza dei calcoli può essere utilizzato esternamente oppure può essere necessario agire in via intracorporea con la nefrolitotrissia percutanea o la ureterolitotrissia.
La litotrissia extracorporea è senz’altro la tecnica meno invasiva e più indolore delle tre, infatti, può essere realizzata in regime ambulatoriale. Tale trattamento è però riservato nei casi in cui il diametro sia inferiore ai due cm, con una durezza non eccessiva e in posizione favorevole.
In caso di litotrissia percutanea è necessario praticare un foro nella regione lombare e tramite questo si fa scorrere, con l’ausilio di un endoscopio, il litotritore che in questo modo può avvicinarsi il più possibile ai calcoli per colpirli con le onde d’urto.
Nel caso di ureterolitotrissia, invece, l’accesso avviene tramite l’uretra.